Come chiedere consigli ai tarocchi

Affinché la lettura dei tarocchi da parte di un cartomante sia efficace e porti alle risposte di cui si ha bisogno, è importante che il cliente ponga le domande in modo chiaro e corretto.

In effetti quando ci si sottopone ad una seduta in presenza di un sensitivo può essere utile porre i quesiti senza includere periodi temporali. Ad esempio, se si è alla ricerca dell’amore sarebbe più efficace chiedere “come posso trovare l’amore” oppure “cosa posso fare per trovare l’amore” anziché chiedere “quando troverò l’uomo/la donna della mia vita?”.

La chiarezza nelle domande è fondamentale. È importante ricordare che quando s’interrogano gli Arcani chi pone le domande affronta un percorso introspettivo e dunque i quesiti devono condurre sempre a sé stessi.

Questa è una delle regole più importanti da rispettare per chiedere consigli ai tarocchi in modo corretto.

Il problema del quando e del come

Come abbiamo appena visto, è assolutamente sbagliato chiedere alle carte quando accadrà una determinata cosa (es. amore, lavoro, salute, figli, etc.).

La vita non può essere vissuta serenamente ponendo delle scadenze lungo il percorso. Avere delle date prestabilite che fissano gli obbiettivi a breve, medio e lungo termine può essere logorante, stressante e conduce certamente all’infelicità.

Dunque non conta quando accadrà ciò che desideriamo, ma ciò che importa è scoprire in che modo il nostro comportamento ci sta impedendo di raggiungere la felicità.

Il percorso interiore che si affronta con i tarocchi assolve a questa nobile funzione: permettere ai clienti di capire quali sono le cose che non vanno e come cambiare direzione.

Il cartomante, con garbo ed empatia, riesce a condurre per mano il suo cliente permettendogli di comprendere quali sono gli aspetti della propria esistenza, che rappresentano un ostacolo alla realizzazione personale.

Chiedere cose utili al raggiungimento della felicità

Il cartomante non è un indovino. Lo scopo della cartomanzia non è quella di intrattenere con effetti speciali, dunque è inutile rivolgersi ad un sensitivo aspettando che questo ci racconti noi chi siamo e quali sono le nostre ambizioni.

L’interpretazione dei tarocchi non serve per mettere alla prova il cartomante, ma mettere alla prova noi stessi sfruttando le abilità divinatorie del sensitivo.

Ogni cartonante ha il suo personale modo di approcciarsi al cliente. C’è chi preferisce avere poche informazioni, chiare e nette per evitare di essere influenzati dal giudizio del cliente. Altri invece lasciano parlare l’interlocutore, cercando di instaurare una connessione emotiva forte, per poter sentire le energie che provengono dall’occulto.

Chiedere ai tarocchi: domande chiare e non ossessive

Noi di Cartomanti Bravissime sappiamo quanto un cliente possa essere ossessionato dall’ottenere la risposta che brama. Ecco. Questa è una cosa che non si fa.

Tediare il cartomante aspettando che questo fornisca dettagli su specifici argomenti è assolutamente inutile e rischia di seccare il sensitivo.

Per avere risposte utili dai tarocchi occorre fare domande chiare e interrogarsi sul proprio comportamento, ma soprattutto rivolgersi a sensitive esperte, come le nostre cartomanti. Contattaci per un consulto e risolvi i tuoi dubbi.

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