Le origini della cartomanzia

La cartomanzia è una pratica antica, le cui origini si fanno risalire all’epoca medievale. Le testimonianze raccolte finora, però, hanno dimostrato che quest’arte mistica ha fatto la sua comparsa nel XVI secolo, ma in realtà pare che già da molti secoli prima il popolo cinese utilizzasse le carte e i suoi simboli per mettere in atto pratiche di divinazione.

Altri studi, invece, fanno risalire la nascita di questa tecnica all’epoca dell’Antico Egitto (prima della nascita di Cristo).

La storia dei tarocchi

Sebbene la cartomanzia moderna risalga al 16° secolo D.C, i vari studi condotti finora hanno riscontrato la pratica dell’arte divinatoria, attraverso l’uso degli Arcani, ben prima della nascita del cristianesimo e addirittura all’epoca egizia.

Nel corso dei secoli sono state apportate alcune modifiche alla lettura delle carte, ma se paragoniamo la cartomanzia moderna a quella antica ci accorgiamo che le differenze sono davvero minime e che l’uomo ha sempre provato ad interpretare l’occulto attraverso i simboli delle carte.

A proposito del significato dei simboli, le varie testimonianze storiche hanno fatto emergere un elemento molto interessante, che riguarda la similitudine con gli Arcani usati oggi. In pratica, le figure che offrono spunti per trovare risposte e svelare il futuro sono rimaste per lo più le stesse nel corso di migliaia di anni.

Cartomanzia in Europa

L’approdo della cartomanzia nel Vecchio Continente non è facile da spiegare. Pare, infatti, che in un primo momento i tarocchi avessero una funzione prevalentemente ludica e che, nelle taverne, nelle osterie o nelle piazze delle città europee, venissero usate per trascorrere il tempo libero.

Bisognerà aspettare il Medioevo e la perdita delle certezze (a causa di guerre, carestie, pestilenze, etc.) perché venga compreso il vero scopo dei tarocchi.

La loro diffusione è associata alle popolazioni nomadi, cioè agli zingari, che giravano di città in città e svolgevano le loro pratiche divinatorie in cambio di denaro. Pare che, non sapendo scrivere, il significato dei simboli venisse tramandato oralmente di generazione in generazione.

Questo metodo di conservazione delle informazioni favorisce la cattiva trasmissione delle stesse, per cui siamo certi che molte nozioni sono andate perdute negli anni.

I tarocchi

Il mazzo di tarocchi usato nel Medioevo in Europa era costituito da 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori, per un totale di 78 carte. All’epoca dei fatti, le carte erano conosciute come Tarocchi Veneziani o i Tarocchi di Marsiglia.

Uno degli aspetti curiosi che riguardano i tarocchi è il significato che viene dato alle carte (prevalentemente spirituale), che è accettato ugualmente sia nella cultura cristiana che in quella islamica ed ebrea.

Tutto ciò spinge ad una riflessione: se tutte le culture, nel corso dei secoli, hanno avvertito il bisogno di interrogare l’occulto attraverso le carte per avere risposte sulla propria esistenza, è possibile che sia una pratica non affidabile?

Come possono tante persone diverse, giungere alla stessa tecnica? E ricordiamo che in passato la diffusione delle informazioni era lenta: non esisteva Internet.

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